Les jeux sont faits! Griderebbero nel casinò. E in effetti è sembrata quasi una giocata alla roulette ciò che è accaduto in queste ultime settimane a ridosso delle amministrative 2021.
Ufficialmente la rosa di nomi dei candidati sindaco sono cinque, e di questi nessuno è donna, purtroppo. Scrivo purtroppo perché Capoterra ha veramente bisogno di cambiare direzione come è accaduto a Pula oppure a Roma, offrendo ai propri concittadini tutti i servizi di cui hanno diritto senza compromessi. Si spera in un futuro rosa.
Ad ogni modo, la ricerca del candidato perfetto del centro destra, o destra (chiamatelo come vi pare) si è conclusa dopo mesi di "estenuanti" trattative a colpi di articoli sui quotidiani locali. Il gran capo sardista-leghista Solinas ha posto il veto sul nome, andando così a spaccare la super coalizione che in un primo momento sembrava ben compatta. La scelta è caduta su 𝐁𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐢𝐧𝐨 𝐆𝐚𝐫𝐚𝐮: nome ben noto a Capoterra ma volutamente nuovo nella scena politica nostrana, scindendo di fatto il cdx in due fazioni.
Sabato scorso, il 4 settembre per essere precisi, al Parco Urbano si è tenuto il concerto dei Marlene Kuntz, storica band piemontese attiva dai primi anni ’90 e ufficialmente presente sulla scena musicale italiana dal 1994 con l’album Catartica. Il concerto di sabato è stato 1 dei 10 programmati in tutta Italia dalla Band, in un contesto molto particolare, quello del covid, con tutte le restrizioni annesse, da cui il nome del tour: “Post-pandemic tour”. Al concerto hanno partecipato 500 persone (la metà della capienza dell’anfiteatro): distanziamento e green pass obbligatorio, ma non hanno per niente interferito con l’umore degli spettatori e con la performance della Band.
A cura di Cinzia Arrais
La prima ferrovia della Sardegna, adibita al trasporto dei minerali, venne progettata dall'ingegnere Leon Gouin, allora capo della società francese Petin-Guadet. Inaugurata il 2 aprile del 1865, la strada ferrata partiva dalla prima stazione situata tra Monte Picci e Moddizzi Manna, nel territorio di Assemini [ 1 ], per giungere alla prima stazione detta S. Lucia ( vedi mappa del 1897 con freccia verde indicativa) ; poi sostava nella seconda stazione di Capoterra ( vedi mappa del 1885, con freccia rossa che indica l'edificio della stazione ferroviaria) ed infine il convoglio si fermava nell'ultima stazione della Maddalena ( vedi mappa). Nelle rispettive stazioni di S. Lucia e di Capoterra, il treno vuoto in salita s'incrociava con il convoglio pieno in discesa. Questa operazione di scambio avveniva con 3 locomotive e ciascuna aveva 12 vagoni . Nel 1874-75, l'estrazione del minerale venne interrotta poiché il prezzo del minerale non era competitivo. Così la società Petin -Gaudet, decise allora di compensare le perdite acquistando diverse aree boschive di Capoterra, Assemini e Santadi per ricavare del carbone.[2].
Il 14 settembre 1979, l’aereo della compagnia ATI, decollato da Alghero con destinazione Elmas, alle ore 00:47 - ultimo contatto radar - si schiantava sulla cima del monte Conca d’Oru per un errore umano. Complice il maltempo che imperversava sulla nostra zona e, forse, un altimetro guasto, i due politi “disorientati” decidono di abbassare il carrello e scendere di quota, dapprima con l’approvazione della Torre di Controllo, poco dopo revocata. L’intenzione dei piloti, come estratto poi dalla scatola nera, era quella di evitare le fitte nubi in prossimità di Cagliari-Elmas, effettuando una virata a 360 gradi sopra Capoterra ma l’aereo, troppo basso, urta con la coda la cima rocciosa di Conca d’Oru: una palla di fuoco illumina il cielo accompagnato da un rombo cupo. I soccorritori giungono dopo 7 ore sia a causa della mancanza di un sentiero e sia per l’incessante pioggia di quella notte. Solo una compagnia militare di Teulada, paracadutati dagli elicotteri, raggiunge quasi subito il luogo del disastro con il compito di sparare a vista a chiunque non fosse un soccorritore. Una notte trascorsa tra i resti umani, evitando che animali selvatici divorassero i resti dei cadaveri o qualche sciacallo, attratto da oggetti di valore, vi arrivasse di nascosto. Dei 31 passeggeri nessuno sopravvisse all’impatto.
Per il terzo appuntamento della serie “cose da fare post quarantena” ho deciso di invitarvi a fare una escursione a Cirifoddi, nell’immensa area mineraria dismessa di San Leone.
Si tratta di un luogo molto affascinante, soprattutto per gli amanti della archeologia industriale.
È raggiungibile da Capoterra in auto, a piedi o in mtb. Dipende tutto dalla vostra disponibilità di tempo e, soprattutto, dalla voglia di camminare.
L’ingresso ufficiale al sito è dalla SP1. Ci sono, poi, due ingressi “ufficiosi” da Genn’e Soi a piedi o in mtb , oppure solo a piedi da BaccuTinghinu-Pranedda. Questi ultimi due erano i passaggi utilizzati dai minatori di Capoterra. Da Genn’e Soi passavano i “ricchi” possessori di biciclette in quanto la mulattiera permetteva di pedalare per lunghi tratti, da Baccu Tinghinu i “poveri” che andavano a piedi.
In tutti e due i casi, onore ai nostri avi perché entrambe le strade sono veramente ardue, soprattutto per chi poi doveva farsi un turno in miniera!
Se la montagna non è il vostro forte, allora potrebbe piacervi la zona umida di Capoterra e la sua laguna. Quante volte ci siamo passati a fianco con l’auto ignorandola o, al contrario, l’abbiamo ammirata o semplicemente guardata di sfuggita dal finestrino dell’autobus? Infinite volte. Dunque, è arrivato il momento di fare una visita a questo piccolo angolo di paradiso. Se non siete muniti di bicicletta è il momento giusto per acquistarne una. La morfologia della laguna, con la sua viabilità interna, si presta molto bene al ciclo trekking.
Sfruttando la pista ciclabile, inaugurata qualche anno fa, partendo da Via Trieste e seguendo l’argine del rio santa Lucia, ci si addentra nell’area antistante la foce del fiume, nei pressi dell’insediamento urbano “la residenza del sole”. Se invece la vostra passione è l’equitazione, alcuni maneggi nostrani organizzano periodicamente delle escursioni in sella ai cavalli. Occorre però attraversare il fiume e spostarsi sull’argine opposto per poter seguire il sentiero sterrato per visitare più da vicino la laguna, gli ingressi sono due: da Riu Boi davanti l’impianto di compostaggio, oppure dalla 195SS sotto il ponte della ex Rumianca.
In questi giorni di quarantena, chiusi in casa, la voglia di “evadere” cresce di giorno in giorno. La fine del lockdown si avvicina e in molti già pregustano la tanto agognata libertà. C’è chi non vede l’ora di fare una lunga passeggiata in spiaggia o per le vie della città, chi una capatina al bar preferito e chi, invece, una escursione tra i boschi.
Se appartenete all’ultima categoria, allora questa piccola guida potrà esservi utile.
La gola de Is Cioffus si trova nel territorio del Comune di Sarroch, nel Parco Naturale del Sulcis, nella suggestiva foresta di Monti Nieddu, a pochi chilometri da Capoterra. La si può raggiungere in diversi modi, a seconda del vostro mezzo di trasporto. Se volete risparmiare tempo e raggiungere in auto il più vicino parcheggio, potete arrivarci in due modi: da Capoterra attraverso “Is Scillaras” (o Is Gillaras) o dalla diga di Monte Nieddu, passando per Sarroch.
Giovedì notte nell'incrocio tra la via Diaz e la via Mameli (fronte banca Unipol, per interderci) è avvenuto l'ennesimo incidente e, purtroppo, è solo l'ultimo in ordine di tempo che ha coinvolto questa intersezione. Nonostante l'amministrazione abbia fatto ridurre in lunghezza due stalli a ridosso dell'incrocio, subito dopo un grave incidente che ha visto coinvolti anche dei bambini, resta alta la pericolosità sia per chi procede lungo la Via Diaz e sia per chi esce dalla via Mameli. Ricordiamo che è uno snodo importante per le vicine scuole elementari di via La Marmora. Le auto sfrecciano nella via Diaz a folle velocità in barba al limite di velocità del nostro comune, 30 kmh, rendendo veramente rischioso l'attraversamento. Spesso e volentieri anche i pedoni sono vittime di questo crocevia vuoi per la scarsa visibilità, vuoi perchè le strisce zebrate sono sbiadite e mal segnalate. Nonostante il codice della strada sia ben chiaro a tal riguardo. Infatti l'art 145 del regolamento di Attuazione del Cds recita: sulle strade ove è consentita la sosta, per migliorare la visibilità, da parte dei conducenti, nei confronti dei pedoni che si accingono ad impegnare la carreggiata, gli attraversamenti pedonali possono essere preceduti, nel verso di marcia dei veicoli, da una striscia gialla a zig zag. Chiaramente a Capoterra tutto ciò non esiste. Così come non esiste la cartellonistica verticale per segnalare un attraversamento pedonale, se non in pochi punti...di Via Cagliari. Durante tutta la giornata le lunghe vie del centro abitato vengono scambiate per rettilinei del Mugello: via Amendola, Via Cagliari, Via Diaz, Via Venezia e corso Gramsci. In nessuna di queste strade l'Amministrazione ha mai pensato di installare attraversamenti pedonali rialzati come hanno già fatto a Cagliari, Assemini, Elmas, Selargius. Tutto come prescritto dal Cds, riducendo drasticamente gli incidenti e la le corse folli. Nella centralissima Piazza Sardegna sono spariti tutti, e sottolineo tutti, gli attraversamenti. Ogni volta si rischia di essere asfaltati da automobilisti diversamente attenti, per essere educato.
La Biblioteca Poggio dei Pini è lieta di invitarvi alla presentazione del libro "TENACIA SARDA - OLTRE LA GENETICA" di LUIGI TOLA - Domenica 21 Maggio, ore 18.30, presso la sede della Biblioteca in Piazza A. Ricchi - Centro commerciale Poggio dei Pini. Un libro piacevole da leggere, dall’inizio alla fine, mai noioso, mai banale. Un libro che insegna anche qualcosa di molto importante: se hai un’idea, vivila, credici, realizzala. Sembra quasi che nel libro, l'autore riesca a trasmettere la sua passione per lo sport, che non è mai solo sport, ma anche vita sociale, rapporti personali, condivisione di idee, ricerca di qualcosa di nuovo che possa comunque dare un senso di appagamento alla propria vita. Un libro rivolto a tutti, adulti e giovani, uomini e donne, sportivi ai non sportivi in quanto il suo esempio non può che essere un arricchimento interiore per ognuno di noi. Letture di Carmen Salis. Sarà presente l'autore. Biblioteca Poggio dei Pini Piazza A. Ricchi 09012 Poggio dei Pini - Capoterra (CA)