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Nasce l'ufficio intercomunale di Is Olias

is olias L'azienda agricola "Is Olias", più nota come Comunità Montana XXIII, è un complesso agricolo e immobiliare che si estende per circa 230 ettari, suddiviso tra il territorio dei comuni di Assemini e Capoterra. Tutto il territorio, compreso lo storico uliveto, erano di proprietà della famiglia Borghesani - ancora prima delle famiglie Misciatelli e Rovelli - che possedeva una delle prime grosse macine per la spremitura delle olive del territorio, in principio a pietra e poi motorizzata con un grosso motore diesel che per l'epoca era il non plus ultra. L'Azienda, oltre che cimentarsi in agricoltura, allevava una grande quantità di bestiame e nel secondo dopo guerra è stata un fiore all'occhiello del settore. La storia narra che sul finire degli anni '70, il proprietario stesse per cedere l'intero patrimonio in beneficenza per realizzare un centro di disintossicazione ma all'ultimo fu intestato tutto alla sua personale segretaria. Dopo anni la stessa vendette l'intero patrimonio ai comuni confinanti. Negli anni '80 ciò che restava dell'azienda fu gestito dalla famigerata Comunità Montana XXIII che comprendeva i comuni di Assemini, Capoterra, Sarroch, Uta e Villa San Pietro, nonché la Provincia di Cagliari.

Ci sono voluti 26 anni prima che la Regione abolisse gran parte di queste Comunità Montane e per fortuna una di queste è stata la XXIII. Nel 2006, a seguito dello scioglimento dell'Ente, la Regione ha individuato nell'ex Comunità Montana l'obiettivo per nuovi finanziamenti. Ed ecco piovere dal cielo circa 7milioni di euro - POR - per un progetto PIT (Progetti Integrati Territoriali) con lo scopo di realizzare nuove strutture ricettive.

Il fine era quello di accrescere e qualificare le presenze turistiche dell’isola, valorizzando le diverse componenti del territorio, quali l’ambiente e la cultura. In sintesi, aumentare l'offerta ricettiva. Con questo POR, la Regione ha finanziato la realizzazione dell'ennesima struttura pubblica da cedere in appalto: il famigerato complesso immobiliare di Is Olias. Camere da letto, ristorante e percorsi naturalistici dovevano fare da biglietto da visita, da porta d'accesso, per l'imminente nascita del Parco Naturale di Gutturu Mannu proponendosi di offrire vitto e alloggio ai turisti. La realtà purtroppo è che tale struttura risulta ad oggi inutilizzata, vandalizzata e alla mercé degli agenti atmosferici. Solo recentemente sottoposta a vigilanza armata e ad un sistema di video sorveglianza grazie all'interessamento del Comune di Assemini. Oggi è sede di raduni nazionali di boy-scout e della Protezione Civile, i quali svolgono attività prevalentemente di esercitazione e a tale scopo alcuni appezzamenti di terreno sono stati attrezzati con stalli per tende, illuminazione, docce, bagni e videosorveglianza alimentati da pannelli fotovoltaici. Attualmente è il degrado a fare da padrone: le telecamere sono state rubate e/o vandalizzate, autoclavi e impianti elettrici e pompe per l'acqua depredati, illuminazione dei viali razziata e, nonostante i divieti, in tanti continuano a spostarsi all'interno con mezzi motorizzati. Alcuni pozzetti in cemento armato, sede delle saracinesche della condotta idrica che attraversa gran parte del territorio, sono diventati un immondezzaio a cielo aperto.

Il complesso immobiliare, dotato pure di un teatro all'aperto, è una cattedrale nel deserto, mai utilizzato, dove le erbacee fanno da padrona. Solo i sentieri vengono utilizzati giornalmente da centinaia di appassionati del jogging. Ma qualcosa sta per cambiare. La Regione, ovvero la Comunità Europea, finanziatrice dei lavori, sta per battere cassa. Infatti le norme UE prevedono che se a conclusione dei lavori non viene rispettato il disciplinare, l'ente appaltante dovrà restituire l'intera somma più gli interessi. Non solo non sono stati rispettati i termini ultimi per l'affidamento ma la struttura richiederebbe un ulteriore finanziamento per ripristinare i danni creati dall'incuria. Per ovviare al problema i comuni di Assemini e Capoterra hanno deliberato per la nascita dell'Ufficio Intercomunale per la gestione del complesso Is Olias. Lo scopo è quello di promuovere le procedure di gara per l'affidamento e la sorveglianza per i prossimi vent'anni. Per i primi cinque anni farà capo a Capoterra e potrà assumere personale anche secondo le attuali leggi sulla flessibilità del lavoro ma che di fatto verrà gestita da tre funzionari già in forza presso il Municipio di Capoterra.

La verità è che gestire una struttura simile da parte di un privato è quasi impossibile: mettere in sicurezza l'edificio contro vandali e ladri, ripristinare gran parte dell'impiantistica, realizzare infrastrutture sportive compresa una spa per intrattenere gli ospiti, nonché gestire il personale ha costi che vanno al di là di ogni ragionevole considerazione.

In un'altra nazione, tale territorio, assieme al WWF, alla laguna, alla spiaggia e alla vicinissima miniera di San Leone sarebbero stati fiori all'occhiello per il turismo. Capaci di offrire un pacchetto turistico completo per gli amanti della natura, dell'equitazione o di chi desidera semplicemente un po' di tranquillità. Inoltre, la vicinanza dell'aeroporto e del Capoluogo e i numerosi agriturismo della zona avrebbero consentito non solo di spostarsi rapidamente e raggiungere altre mete turistiche ma pure di usufruire della cucina tipica. Mentre noi sardi siamo stati capaci solo di far costruire un inceneritore là dove sono presenti alcune specie di uccelli uniche in tutta Europa e riversare gli scarichi del depuratore in prossimità dell'imbocco dello stagno "Parco Naturalistico"! Purtroppo la presenza di incompetenti a tutti i livelli amministravi e di una politica capace solo di stuprare le casse pubbliche hanno contribuito a rendere la Sardegna, e in particolare il sud dell'Isola, sterile dal punto di vista del turismo e della concorrenza. Chi sopravvive, qui in Sardegna, sono quei comuni lungimiranti, amministrati da persone con una certa propensione all'attività turistica che hanno saputo unire la tradizione secolare con le innovazioni tecnologiche per offrire al turista tutto ciò che desidera, senza mai piangersi addosso.

Non facciamoci illusioni a Capoterra. Basti pensare che la circonvallazione che dalla SP91 dovrebbe collegare il complesso di Is Olias, passando dal campo Vigor, è ferma da 20 anni, diventata nel frattempo una discarica, a dimostrazione di come gli amministratori tengono allo sviluppo del territorio.