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Cesti sardi a Capoterra: l'arte della lavorazione del giunco

" Quando l'estate era quasi alle porte, ci si recava a raccogliere il giunco. Capoterra brulicava di paludi e corsi d'acqua dove questa pianta cresceva rigogliosa. I fili di giunco venivano divisi in quattro parti, poi essiccati e usati come materia prima per i miei cestini"

Col ricordo delle belle passeggiate giovanili fra le campagne Capoterresi, comincia il racconto di Signora Maria. Una signora che ha vissuto sin dall'adolescenza nel nostro paese ma che successivamente con la famiglia si è dovuta spostare nella costa Pulese. Oggi Signora Maria è tornata a vivere a Capoterra, dove risiedono alcune figlie, e noi siamo lieti del regalo che abbia fatto a Capoterraonline, prestando un pò del suo tempo per illustrarci un'arte che si sta perdendo.
La creazione dei cestini sardi:
Il cestino è un accessorio comune alla tradizione di quasi tutti i paesi. Basti pensare che la sua origine è da ricollegarsi al Neolitico. Utilizzato nella quotidianità domestica,è da considerarsi un'importante accessorio per la conservazione dei cibi ma soprattutto utile per essiccare la pasta fresca, come ad esempio i malloreddusu.

In Sardegna la tradizione vuole che i materiali tipici con cui creare le ceste siano il giunco, l'asfodelo e la rafia. Nonostante spesso vengano usai materiali più moderni, fra i quali materiali sintetici. Per la rifinitura e l'abbellimento talvolta vengono intrecciati i fili di velluto o del pizzo.
Come la stessa Signora Maria ammette, la parte iniziale del lavoro del cesto è quella più difficile. L'intreccio del giunco viene eseguito a spirale, con l'ausilio di un lungo ago da lana e tanta abilità manuale. A piacimento può essere inserito un pezzo di tessuto come ornamento proprio nel fondo della cesta. L'abilità e l'esperienza artigianale di signora Maria le consentono di improvvisare dei disegni durante la lavorazione.
Ecco che fra un giro e l'altro della spirale compaiono i personaggi del ballo Sardo tradizionale. Fra i numerosi cestini che la Signora ci ha mostrato, ne esistono alcuni aventi parecchi decenni. Tutti in perfette condizioni, molti dei quali utilizzati anche nella vita quotidiana, si prestano ad oggi in ottimo stato e stupendi nella loro fattura.
E' stato un piacere ricevere l'ospitalità della Signora Maria e della sua famiglia. Un ringraziamento speciale per il regalo fattoci e per averci fatto rivivere, attraverso i suoi racconti, una realtà della nostra terra, fatta di tradizioni che purtroppo stiamo perdendo.

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